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LE “VETRINE” DI ANDY WARHOL

ANDY WARHOL

“Le etichette vanno bene per le lattine, non per le persone”. Non amava essere definito il poliedrico artista Andy Warhol, figura predominante dellaAndy Warhol

Pop Art e tra gli artisti più influenti del XX secolo. Scultore, regista e produttore cinematografico statunitense ma soprattutto pittore. La sua attività artistica conta innumerevoli opere, specialmente prodotte in serie con l’impianto serigrafico. Come dimenticare le famose rappresentazioni delle icone appartenenti al panorama storico e cinematografico internazionale Marylin Monroe, Che Guevara e Mao Tze-Tung? Chi non ha mai trovato in commercio copie delle sue opere aventi ad oggetto famosi marchi pubblicitari, come la Coca-Cola? Warhol amava riprodurre su grosse tele più volte la medesima immagine alterandone i colori ed il senso, con una netta predilezione per le tinte accese e vivaci. Mediante la riproduzione dell’immagine su vasta scala Warhol riusciva a svuotare le immagini del loro significato originario donandogli nuova vita e nuova luce trasformandole in eccentrici inni alla Pop Art.              

pop art marylin

Napoli, la città del sole, ospiterà dal 18 Aprile al 20 luglio 2014 presso il Palazzo delle Arti la mostra “Vetrine” interamente dedicata all’artista, curata da Achille Bonito Oliva e organizzata da Spirale d’Idee in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura ed il Turismo del Comune di Napoli, in Partnership Electronic Art Cafè e con il supporto di Jaguar Land Rover e Ferrarelle. Il titolo della mostra deriva dalla sua suddivisione in un sentiero di vita dell’artista: 4 vetrine espositive che ripercorrono il dialogo ininterrotto di Warhol con le case discografiche, le pop stars, i grandi marchi ed il merchandising turistico e culturale. La mostra ospiterà ben 180 opere, tra cui le serigrafie delle Campbell’s Soup, le “scatole-scultura”, la serie Ladies and Gentleman del 1975, la storica serie Marylin del 1967 nonché quella firmata da Warhol nel 1985 con la scritta <Questa non è mia>. “Vetrine” però, non si limita a raccontare la carriera oltremare dell’artista, la mostra dedica infatti uno spazio al rapporto che legava l’artista alla città di Napoli attorno agli anni ’70, periodo in cui Warhol strette amicizia con il gallerista Lucio Amelio. Risale a questo periodo la realizzazione del noto headline work Fate presto, basato sulla prima pagina del Mattino del 23 novembre 1980 il cui strillo mutava in notizia la tragicità del terremoto in Iripina, evento la cui violenza impressionò fortemente la sensibilità dell’artista. Parte del percorso espositivo sembra ripercorrere la storia di Napoli, costellato com’è dalle raffigurazioni che Warhol dedicò a personaggi illustri che proprio in questa città ebbe modo di conoscere, come Graziella Lonardi Buontempo, Ernesto Esposito, Peppino di Bernardo e Salvatore Pica.

La mostra traccia evidentemente una linea immaginaria fra la realtà statunitense vissuta da Warhol, così colorata, caotica e ricca di spunti, e la realtà mediterranea di Napoli, culla di antiche civiltà e a sua volta luogo in cui l’artista poté trarre grande ispirazione dalla creatività popolare partenopea.

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